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16 Gennaio 2017

Il nostro impegno per il Saharawi, sbagliato voltarsi dall'altra parte

Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna protagonista per favorire la ripresa dei negoziati tra Marocco e Fronte Polisario e fissare la data per un referendum, garantendo "una soluzione giusta e duratura del conflitto nel Sahara occidentale".

"Non dobbiamo tacere ne' voltarci dall'altra parte; dalla causa sahrawi emerge che manca il rispetto del diritto internazionale. La causa sahrawi e' importante per il Nord Africa, per la zona sahariana e per quella subsahariana. In questa vicenda si intersecano temi come flussi dei migranti verso l'Europa e lo sfruttamento delle risorse naturali", spiega, infatti, Simonetta Saliera, Presidente del Parlamento di viale Aldo Moro, intervenendo oggi alla sottoscrizione pubblica di un documento adottato oggi al Senato, a Roma, durante un convegno dedicato alle prospettive per il popolo sahrawi. Spunto dell'incontro e' "l'occasione importante" costituita dal ruolo dell'Italia, a partire dal 1° gennaio, come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'assunto e' che solo un impegno rinnovato possa sciogliere i nodi del conflitto, a oltre 40 anni dall'occupazione marocchina e a 26 dalla prima risoluzione delle Nazioni Unite che prefigura un referendum sull'autodeterminazione. Nel documento, promosso dall'Intergruppo di solidarieta' con il popolo sahrawi del Parlamento italiano e dalla presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera, si chiede di "favorire la ripresa dei negoziati diretti sotto l'egida delle Nazioni Unite, al fine di giungere nel piu' breve tempo possibile a fissare la data del referendum, e garantire cosi' una soluzione giusta e duratura del conflitto nel Sahara occidentale, che rispetti il diritto all'autodeterminazione del popolo sahrawi". Tra gli altri punti, la necessita' di "ampliare il mandato della missione delle Nazioni Unite Minurso al monitoraggio dei diritti umani, per rafforzarne il ruolo e l'efficacia". Infine, nella consapevolezza della "lunga storia di amicizia dell'Italia con il popolo sahrawi", testimoniata anche dai progetti di cooperazione, la richiesta di confermare lo stanziamento dei fondi per gli aiuti umanitari a beneficio delle comunita' rifugiate nei campi algerini di Tindouf. Un impegno, e' stato ricordato al Senato, ancora piu' essenziale a causa della riduzione drastica delle donazioni internazionali negli ultimi anni.Il convegno e' stato occasione per ribadire a livello internazionale il sostegno alla causa dei sahrawi. Presenti a Roma gli ambasciatori di numerosi Paesi, dall'Angola a Timor Est. Di impegno ad "aiutare le parti a raggiungere una soluzione politica giusta e reciprocamente accettabile, a partire dall'autodeterminazione del popolo sahrawi" ha detto Juan Fernando Holguin Flores, rappresentante dell'Ecuador in Italia. Sulla stessa linea Nomatemba Tambo, ambasciatrice del Sudafrica. In riferimento alle comunita' sahrawi, alle risoluzioni Onu e alla linea condivisa a livello continentale, ha parlato di "sostegno inflessibile". Netta anche la presa di posizione della Nigeria, rappresentata dall'incaricata d'affari Margaret Bisi Meshioye: "Continuiamo a chiedere al Marocco una piena collaborazione affinche' al popolo sahrawi sia garantita liberta' e nel Sahara occidentale siano rispettati i diritti umani". Un obiettivo, e' stato detto a Roma, da ribadire nella consapevolezza che la Repubblica Araba Sahrawi proclamata dal Fronte Polisario il 27 febbraio 1975 resta un nodo irrisolto: a oggi e' riconosciuta da 81 Paesi, ma non dall'Onu ne' dall'Unione Europea.

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25 Marzo 2023

Messaggio di auguri per 13 anni di vita della Camera del Lavoro-Cgil di Bologna

"In un'Italia, come era quella di fine '800, segnata da grandi ingiustizie sociali, da forme di sfruttamento e di violenza verso i lavoratori, la nascita della Camera del Lavoro di Bologna segnò uno dei primi passi per l'avvio di lotte sindacali e politiche per dare dignità e giustizia sociale alla parte meno potente della società. 

17 Marzo 2023

Cordoglio per la scomparsa di Domenico Cella

"La scomparsa di Domenico Cella lascia un vuoto profondo nella società bolognese: coerente con le sue idee cristiano-democratiche, Cella, anche nel delicato ruolo di Presidente dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ha saputo dare un forte contributo al dialogo e al pensiero bolognese. Ai suoi famigliari e quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo e lavorare con lui vanno le mie più sentite condoglianze"