31 Gennaio 2017
Passi in avanti al Parco dei Gessi
Oltre il 60% di capi abbattuti in più in un anno, aumento dell'84% degli animali abbattuti in gabbia. Azioni di controllo e di prevenzione rivolte a ridurre i danni degli ungulati.
I problemi, ovviamente, sono ancora molti, ma l'attività di gestione e controllo dei cinghiali nel Parco regionale dei Gessi bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadia comincia a dare i primi frutti. "Nel 2016 - spiega Sandro Ceccoli, Presidente dell'Ente Parchi dell'Emilia Orientale - il numero totale di animali abbattuti nel 2016 è incrementato di oltre il 60% rispetto al 2015, mentre la percentuale animali abbattuti in gabbia sul totale è pari al 49,2% (incrementandosi del 84,2% rispetto al 2015). Inoltre - sottolinea Ceccoli - la percentuale di animali con meno di un anno sul totale (347 esemplari) è pari al 56,47% del prelievo complessivo del 2016 (con un incremento di oltre il 160% rispetto l'anno precedente), la percentuale animali con meno di un anno sul totale degli animali prelevati in gabbia/recinto è pari al 75% e la percentuale di femmine abbattute sul totale è pari al 50,00%". Nei dodici mesi dal gennaio 2016 a quello 2017, l'Ente Parco ha, dunque, dimostrato un forte dinamismo che affrontare un problema molto serio come quello della proliferazione di cinghiali e ungulati nel primo Appenino bolognese i cui effetti negativi si sono visti anche nelle periferie di Bologna. "Nel 2016 abbiamo abbattuto 618 animali, si dato il via a interventi molto seri di cui si cominciano a vedere i primi effetti anche se molto resta da fare e il nostro impegno è continuare la seria collaborazione con i residenti e il mondo agricolo", sottolinea il Presidente Ceccoli che è chiaro anche nel ricordare che gli interventi del 2016 non sono stati focalizzati solo su un abbattimento dei capi in eccesso, ma si è posta molta attenzione sulla prevenzione e per uscire da una situazione emergenziale. "Sono stati realizzati diversi interventi di prevenzione a tutela di colture e aree pertinenziali, utilizzando il materiale che è stato possibile comprare nel corso del 2016 grazie alla vendita degli esemplari abbattuti e ceduti sul mercato. Sono oltre 40 gli interventi (dai singoli piccoli giardini/frutteti ad estesi coltivi di oltre 50 ettari) che hanno coinvolto una trentina di realtà aziendali. In alcuni casi le aziende hanno fattivamente contribuito - anche economicamente - alla realizzazione dell’intervento" spiega Massimo Rossi, Direttore dell’Ente Parco, che sottolinea soprattutto “la collaborazione con il mondo agricolo, quello che paga in prima persona i danni da ungulati, visto che consapevoli della fondamentale importanza di questa attività, si è data capillare informazione delle opportunità scaturite da due bandi rivolti alle aziende agricole (di cui uno con fondi PSR): nel 2017, grazie soprattutto a questi strumenti, nuovi recinti permanenti ed elettrificati verranno realizzati presso aziende che hanno lamentato difficoltà". Insomma, l'impegno del Parco non si ferma. I dati e gli impegni sono stati illustrati nei giorni scorsi dal Presidente Ceccoli alla Presidente dell'Assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera che ha sottolineato l'importanza del positivo lavoro svolto e di proseguire con impegno per risolvere i problemi ancora presenti sul territorio.