17 Febbraio 2017
Al via Cantiere 2 agosto
Sono bastati meno di due mesi e da domani puo' partire la costruzione della 'Spoon river' delle vittime della strage del 2 agosto 1980 voluto e organizzato dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Infatti, domani, si tiene a Bologna il primo incontro tra gli attori non professionisti che racconteranno, il prossimo 2 agosto, le 85 storie delle vittime della strage di Bologna lungo le strade della citta'. Due mesi fa erano stati lanciati il progetto, una delle novita' della prossima commemorazione, e la 'call' a quanti fossero interessati a dare voce alle storie delle vittime. E la risposta c'e' stata eccome: le vicende da narrare in pubblico sono 85 e i candidati fattisi avanti fin qui sono almeno un centinaio in piu'. L'auspicio dell'associazione dei parenti delle vittime sarebbe di provare a coinvolgere tutti quelli che si sono resi disponibili, ma l'ultima parola sara' lasciata al regista Matteo Belli che ha il compito di preparare e coordinare l'evento. Domani appunto (dalle 14.30 alle 17.30 nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 50) si comincia con il primo dei tre incontri 'di cantiere', dove Belli e Cinzia Venturoli spiegheranno come lavorare sulle storie, per la scrittura e la resa scenica. Altri momenti formativi individuali, per preparare le singole performance sono previsti, al Centro dell'attore sinfonico a Pianoro. Per candidarsi bastava una mail: ne sono arrivate parecchie. Si sono fatte avanti persone da Bologna e da fuori citta', attori professionisti e candidati senza esperienze di recitazioni, persone legate alla vicenda del 2 agosto, ma anche giovani e appartenenti a gruppi di lettura. Bisogna essere maggiorenni, e tra i 'giovani' c'e' anche qualche under 30, dunque gente che il 2 agosto 1980 non era neanche nata, ma che si lascia interrogare da quella vicenda. Chi si e' candidato doveva spiegare perche' si dava disponibile a far parte del progetto, che prevede il racconto della storia di una delle vittime in un breve intervento di quattro minuti al massimo, ripetuto a scadenze precise per 12 ore, dalle 12 alla mezzanotte del 2 agosto. E ora data la quantita' degli aspiranti narratori si valutera' se alternarne qualcuno o se magari proporre di avere 'riserve' in caso di necessita'. E' un work in progress, anche sulle location. Sicuramente ci sara' la stazione di Bologna, ma l'associazione dei parenti delle vittime sta anche valutando se cercare la disponibilita' di angoli nascosti del centro storico per ospitare i narratori: luoghi normalmente chiusi che potrebbero aprirsi per l'occasione. Oltre ai narratori, peraltro, servira' una rete di volontari che li assisteranno nel corso della giornata. Ai performers verra' chiesto anche di scrivere il racconto che interpreteranno in loop per tutta la giornata. "Scrivere, raccontare, resistere", questo dovranno fare, spiegava al lancio del progetto Matteo Belli. Domani dunque parte la 'formazione al ruolo' e al termine dell'incontro verra' consegnato un attestato di frequenza dal Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Universita' di Bologna. L'ultimo incontro si fara' l'1 agosto: Belli fara' un 'discorso' ai narratori prima che si alzi il sipario sull'evento. "Questo progetto sulla narrazione fa venire in mente quando una volta in campagna si andava 'a veglia' e le persone si raccontavano storie per legare passato, presente e futuro", spiego' Cinzia Venturoli dell'associazione di familiari delle vittime. E Paolo Lambertini, anche lui dell'associazione, sperava che "tanti giovani" rispondessero all'appello; oggi, gli organizzatori registrano che "per la strage di Bologna continua ad esserci risposta". Chi si e' candidato doveva spiegare perche' si dava disponibile a far parte del progetto, che prevede il racconto della storia di una delle vittime in un breve intervento di quattro minuti al massimo, ripetuto a scadenze precise per 12 ore, dalle 12 alla mezzanotte del 2 agosto. E ora data la quantita' degli aspiranti narratori si valutera' se alternarne qualcuno o se magari proporre di avere 'riserve' in caso di necessita'. E' un work in progress, anche sulle location. Sicuramente ci sara' la stazione di Bologna, ma l'associazione dei parenti delle vittime sta anche valutando se cercare la disponibilita' di angoli nascosti del centro storico per ospitare i narratori: luoghi normalmente chiusi che potrebbero aprirsi per l'occasione. Oltre ai narratori, peraltro, servira' una rete di volontari che li assisteranno nel corso della giornata. Ai performers verra' chiesto anche di scrivere il racconto che interpreteranno in loop per tutta la giornata. "Scrivere, raccontare, resistere", questo dovranno fare, spiegava al lancio del progetto Matteo Belli. Domani dunque parte la 'formazione al ruolo' e al termine dell'incontro verra' consegnato un attestato di frequenza dal Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Universita' di Bologna. L'ultimo incontro si fara' l'1 agosto: Belli fara' un 'discorso' ai narratori prima che si alzi il sipario sull'evento. "Questo progetto sulla narrazione fa venire in mente quando una volta in campagna si andava 'a veglia' e le persone si raccontavano storie per legare passato, presente e futuro", spiego' Cinzia Venturoli dell'associazione di familiari delle vittime. E Paolo Lambertini, anche lui dell'associazione, sperava che "tanti giovani" rispondessero all'appello; oggi, gli organizzatori registrano che "per la strage di Bologna continua ad esserci risposta".