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27 Giugno 2017

La proposta: il Nettuno d'oro a Mario Nanni

Insignire Mario Nanni, ultimo sopravvissuto della brigata partigiana “Stella Rossa” e artista di fama mondiale, del Nettuno d’Oro, uno dei più importanti riconoscimenti della città di Bologna.

La richiesta, indirizzata al Sindaco di Bologna, Virginio Merola, arriva dal Comune di Monzuno e trova il plauso e il sostegno di Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna. Comune di Monzuno e Presidenza dell’Assemblea regionale ricordano i meriti di Mario Nanni, la cui esistenza è un esempio di democrazia e valori costituzionali. La storia di Nanni inizia sulle montagne dell’Appennino bolognese, nei mesi terribili della Lotta di Liberazione, quando combatteva nella brigata partigiana Stella Rossa guidata dal “Lupo” Mario Musolesi. La sua vita prosegue nel mondo dell’arte: pittore e scultore di fama internazionale, dalla Biennale internazionale del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto alla Biennale di Venezia, dalle grandi gallerie europee alle esposizioni nazionali, molte delle quali nella città di Bologna, dove Nanni risiede e ha lo studio. Un curriculum, spiegano il vicesindaco di Monzuno Pavesi e la Presidente dell’Assemblea legislativa Saliera, che porta “naturalmente” al fatto che la città capoluogo possa insignirlo di una onorificenza di primo piano come il Nettuno d’Oro. “Il premio può rappresentare – scrivono Pavesi e Saliera – il suggello per un uomo che ama profondamente il territorio in cui abita e che ha visto svolgersi la sua vita umana e artistica. Un omaggio da parte dell’Amministrazione bolognese che nella sua azione ha sempre riservato un posto speciale alla cultura e all’arte in particolare”. Ora la parola passa a Virginio Merola, Sindaco di Bologna, città medaglia d’oro di quella Resistenza di cui Nanni è stato protagonista.

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25 Marzo 2023

Messaggio di auguri per 13 anni di vita della Camera del Lavoro-Cgil di Bologna

"In un'Italia, come era quella di fine '800, segnata da grandi ingiustizie sociali, da forme di sfruttamento e di violenza verso i lavoratori, la nascita della Camera del Lavoro di Bologna segnò uno dei primi passi per l'avvio di lotte sindacali e politiche per dare dignità e giustizia sociale alla parte meno potente della società. 

17 Marzo 2023

Cordoglio per la scomparsa di Domenico Cella

"La scomparsa di Domenico Cella lascia un vuoto profondo nella società bolognese: coerente con le sue idee cristiano-democratiche, Cella, anche nel delicato ruolo di Presidente dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ha saputo dare un forte contributo al dialogo e al pensiero bolognese. Ai suoi famigliari e quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo e lavorare con lui vanno le mie più sentite condoglianze"