Post

6 Dicembre 2018

Cesenatico capitale della pace nei Balcani

Cesenatico capitale dell’impegno per la pace nei Balcani, pensando a una società diversa, migliore.

Il futuro dell’Europa, diceva Francois Mitterand, si gioca alle porte di Sarajevo. Nulla di più vero se si pensa che la penisola balcanica è stata crocevia dei fatti che hanno segnato l’apertura e la chiusura del Secolo Breve: dall’attentato che costò la vita al principe erede della corona d’Asburgo e diede fuoco ai cannoni della Grande Guerra alla dissoluzione della Jugoslavia con la scia di pulizie etniche e di rigurgiti nazionalistici. Parlare di integrazione e di pace nei Balcani vuol dire parlare di pace nel mondo. E’ con questo spirito che dal 12 al 19 dicembre prossimi, all’Hotel Miramare di Cesenatico, si terrà “Creating territorial cooperation: the impact of intercultural dialogue and migration flows in South East Europe”, Winter school organizzato dall’Istituto per l'Europa centrale e balcanica in collaborazione con l'Università di Bologna con il patrocinio dell’Assemblea legislativa e della Giunta della Regione Emilia-Romagna, dell’Iniziativa Centro-Europea e grazie a partener come la New York University di Tirana, il Movimento europeo di Serbia, l’Università di Dubrovnik (Croazia) e l’Università delle Scienze e della Tecnologia di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). Soggetti tutti coinvolti nel Jean Monnet Network, programma della Commissione europea dedicato alla formazione. Nei sei giorni di full immersion, 30 studenti provenienti da Albania, Serbia, Ucraina, Croazia, Montenegro e Italia si confronteranno con esperti e insegnanti sui temi del superamento dei conflitti etnici, la pacificazione interna e le migrazioni, fenomeni che dall’inizio degli anni ’90 hanno interessato la penisola balcanica. “Vogliamo favorire il dialogo e la riconciliazione in aree profondamente divise, ma che hanno anche problemi di consolidamento della loro identità di fronte ai nuovi fenomeni globali, compresi immigrazione e coesione territoriale”, spiega il professor Stefano Bianchini, docente dell’Università di Bologna e organizzatore della Winter school di Cesenatico. I 30 studenti sono stati scelti su una platea di 109 aspiranti attraverso una selezione fatta dalle diverse Università che partecipano al progetto. Auguri di buon lavoro e sostegno all’iniziativa arrivano da Assemblea e Giunta regionale. “Viviamo in una società complessa: ‘Creating territorial cooperation’, progetto sostenuto e patrocinato dall’Assemblea legislativa regionale, vuole far sì che cultura, istruzione, conoscenza e confronto sulla propria storia e rispetto delle diverse culture siano la base della crescita e della formazione per i ragazzi in modo fa farne adulti e cittadini responsabili”, spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna. Sulla stessa linea l’Assessore regionale al Turismo Andrea Corsini per il quale: “È un’iniziativa che consente ai ricercatori della Winter school, impegnati nello studio dei processi di riconciliazione, cooperazione territoriale e interculturalità, di entrare in contatto con la nostra regione e in particolare con la Romagna. Un’area che costituisce un eccellente case-study internazionale particolarmente utile per la macroregione adriatico-ionica da cui gli studenti provengono, e con cui la Regione è impegnata con progetti europei. La scuola internazionale, giunta alla sua 24° edizione, rientra già di per sé nella promozione turistica delle eccellenze della Romagna in quanto espressione del turismo convegnistico, anche dal punto di vista della preservazione delle culture come valore turistico e di conoscenza reciproca. E mette a disposizione dei giovani il nostro modello economico e sociale, focalizzando l’attenzione sui temi dell’accettazione della diversità e inclusione, del dialogo tra differenti culture che hanno fatto dell’Emilia-Romagna la regione che è oggi”.

Post

17 Marzo 2023

Cordoglio per la scomparsa di Domenico Cella

"La scomparsa di Domenico Cella lascia un vuoto profondo nella società bolognese: coerente con le sue idee cristiano-democratiche, Cella, anche nel delicato ruolo di Presidente dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ha saputo dare un forte contributo al dialogo e al pensiero bolognese. Ai suoi famigliari e quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo e lavorare con lui vanno le mie più sentite condoglianze"

28 Febbraio 2023

Voglio ancora sperare....

26 febbraio 2023: gazebo PD. I due candidati hanno promesso e parlato di tante cose interessanti, ma hanno tralasciato di andare nel concreto su alcune di quelle fondamentali per la vita delle persone come la pace, la ricostruzione della pubblica istruzione formativa ed educativa, la sanità pubblica di qualità accessibile a tutti, quale tipo di lavoro e di previdenza.